venerdì 19 ottobre 2018

CRISI DELLE VENDITE AUTO - di Igor Colombo


L'economia reale è quella in cui circola il denaro, si acquistano le merci, la moneta gira, si pagano le tasse (che dovrebbero essere sempre giuste e commisurate) e quei soldi devono essere poi reinvestiti nei servizi ai cittadini.
L'#Ue e tutte le strutture ad essa collegate e connesse, #Bce e #Fmi, stanno da anni dettando le agende politiche ai governi con le stesse identiche ricette di tagli alla spesa sociale, salvataggi a banche e speculatori finanziari e mantenimento di quello status quo che permette di detenere una cospicua parte di debito pubblico nazionale attraverso il truffaldino Quantitative easing, il tutto sotto stretta minaccia di innalzare Spread e di colpire attraverso le loro agenzie di rating.
Trucchi che stanno scemando non facendo più neppure presa sull'opera di convincimento delle masse attraverso la menzogna in quanto, puntualmente ad ogni elezione (vedi non ultima quella locale della #Baviera nella roccaforte della #Merkel), il popolo boccia quelle forze politiche che fino ad oggi hanno governato in Europa.
Un segnale negativo della mancata impennata di economia reale e che investe non solo l'Italia ma interessa da vicino anche la Germania è il crollo delle vendite delle auto, dove nell'ultimo mese di settembre si è registrato un 30% in meno di immatricolazioni, un fattore negativo che ha investito anche #Fca e nella Germania delle Merkel è stata bastonato pesantemente il gruppo Wolkswagen con perdite che hanno superato anche il 50% di mancate vendite, specie di Audi.
Tra tanti motivi e responsabilità, imputabili sempre agli stessi artefici, emerge preponderante l'assenza di una politica ambientale seria della stessa Ue, che fino a qualche anno fa su questo fronte riusciva ad essere equa, ma che oggi ha abdicato anche a questo impegno  con gravi ripercussioni soprattutto in Italia, dove normative molto sconnesse e confuse sulle auto diesel stanno scoraggiando i cittadini.
Dopo i blocchi in Piemonte e Lombardia degli Euro 3 adesso toccherà all'Emilia Romagna dove saranno bloccati gli Euro 4 diesel. Una incertezza che blocca i cittadini nell'acquisto di auto e che sta avvantaggiando aziende del settore che non a caso hanno governi forti, che stampano moneta e che progrediscono sempre più (per esempio il Giappone, dove le auto Toyota a sistema ibrido garantiscono più sicurezza e stabilità).
I recenti governi di centrosinistra in Italia nulla hanno fatto per dare incentivi veri atti a  trasformare queste auto a metano, ed i vari Renzi e compagnia brutta  hanno sempre ignorato che proprio in Emilia Romagna esiste una azienda che è unica al mondo: la Landi Renzo a Reggio Emilia, che è in grado di trasformare un motore diesel in motore a metano, abbattendo sia il tasso di inquinamento che spese varie, e potrebbe ancora di più svilupparsi garantendo un considerevole numero occupazionale oltre che ridurre considerevolmente il fattore inquinante, che sterili normative europee non permettono più danneggiando considerevolmente l'economia. 
Purtroppo si preferisce mantenere segrete  aziende come la Landi Renzo  e giocare a fare gli economisti con numeri farlocchi per poi autoproclamarsi  ambientalisti radical chic, tipici di una certa sinistra che ha sempre viaggiato a doppia corsia preferenziale sulla strada del capitalismo finanziario e della speculazione. 
Chi vuol davvero male agli italiani?
IGOR COLOMBO


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