Combattere il malaffare, la
mafia, oggi senza analizzare il fenomeno dell’accoglienza migranti significa
non volerla combattere concretamente e di prove della connivenza tra “accoglienza
e mafia” ne emergono oramai, e fortunatamente, giornalmente.
Il caso “Vibo Valentia” lo affrontammo circa un mese fa per richiedere la
commissione d’accesso presso il Comune che saltò agli onori della cronaca per
il cosiddetto “bonus migranti” utilizzato per compiacere dirigenti e dribblare
su un dissesto imminente, pertanto cio’ che è emerso oggi non desta in noi
alcuno stupore.
Dopo lo scandalo del CARA di
Isola Capo Rizzuto, che con l’inchiesta Jhonny ha messo in luce un sistema
economico basato sullo sfruttamento di risorse finanziarie destinate all’accoglienza,
l’avviso di garanzia al sindaco di Riace, emesso a seguito di varie ispezioni
prefettizie che hanno riscontrato non poche irregolarità sul sistema “Riace”
tanto osannato, quello di Vibo Valentia
non risulta che essere un’ ulteriore conferma che il fenomeno immigrazione, e
di conseguenza quello dell’accoglienza, è un succulento business che non può
lasciare indifferente la ‘ndrangheta poiché i numeri sono imponenti e intorno
all’accoglienza dei profughi ruotano affari milionari gestiti da associazioni e
cooperative sociali, spesso riconducibili ad esponenti politici che troppo
spesso si accordano con la mafia.
Lo sosteniamo da anni e
continueremo a sostenerlo sempre più convinti sia dalle inchieste concluse che
da quelle in essere.
Cio’ che è ancora piu’
scandalosa è la posizione che assume il governatore calabrese Mario Oliverio
che non perde tempo ad elargire solidarietà a soggetti coinvolti ed invece
dovrebbe avere il buon gusto di aspettare almeno la fine delle indagini prima
di sostenere sindaci indagati.
Bruno
Spatara
Reggente AZIONE IDENTITARIA CALABRIA
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