E’ da tempo ormai che, a causa
dell’ingente numero di immigrati, il fenomeno dell’accattonaggio è diventato un
vero e proprio problema e sintomo di degrado che affligge quasi tutte le città
italiane e Crotone non è esclusa da questa triste quanto, a volte, fastidiosa
realtà.
Molti sono i sindaci che si
sono preoccupati di adottare misure atte a contrastare tale fenomeno ed anche l’allora
(agosto 2016) neo eletto sindaco di Crotone, Pugliese, si premurò di annunciare
l’adozione di un provvedimento anti-accattonaggio (consultabile sul sito del
Comune di Crotone sotto la voce “Sicurezza partecipata”, http://www.comune.crotone.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/6600
).
Nell’ordinanza si legge: “L'ordinanza
prevede il divieto su tutto il territorio comunale di fenomeni e situazioni che
costituiscano intralcio alla pubblica viabilità o che alterino il decoro
urbano, in particolare quelle di abusivismo commerciale e di illecita
occupazione di suolo pubblico.
Comportamenti come la
prostituzione su strada o l'accattonaggio molesto, anche per le modalità con
cui si manifestano”.
Che fine ha fatto il
provvedimento?
Come mai, a distanza di un
anno, non è stato messo in atto e si continua ad assistere a fastidiose scene
di accattonaggio molesto nelle aree preposte a parcheggio?
Infatti tutti i parcheggi sono
presenziati da abusivi che chiedono, spesso anche insistentemente, l’obolo che
va ad aggiungersi al costo del parchimetro.
A chi fa comodo questo?
Perché continuano ad insistere
gli abusivi (parcheggiatori e venditori) non italiani e vengono perseguitati i
crotonesi? Forse la legalità proclamata è a compartimento stagno?
Noi si Azione Identitaria chiediamo che venga messa in atto l’ordinanza,
della quale non si ha traccia nell’albo pretorio comunale se non come nota
stampa, e che vengano adottate tutte le misure di ordine pubblico a contrasto
di queste indecorose e fastidiose “abitudini”.
Caterina
Tricarico
AZIONE
IDENTITARIA CALABRIA
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