Questa mattina i dirigenti
di Azione Identitaria Calabria,
Bruno Spatara, Igor Colombo e Paola Turtoro, sono stati ricevuti dal prefetto
di Catanzaro, d.ssa Latella, per parlare della questione Scordovillo di Lamezia
Terme.
Dopo aver ascoltato le
nostre proposte il Prefetto ci ha precisato che esiste un protocollo sottoscritto
dal sindaco Mascaro nel mese di febbraio 2017 che attende ancora di diventare
esecutivo ed è lo stesso sottoscritto dal sindaco Abramo di Catanzaro che, reso
immediatamente esecutivo, comincia a dare i primi risultati nella risoluzione
della problematica rom.
Abbiamo esposto le nostre
proposte relativamente al problema al Prefetto, ovvero:
graduale smantellamento del
campo rom con relativa sistemazione dei residenti in piccoli insediamenti (container)
sparsi nelle varie zone periferiche della città, costantemente monitorate da
forze di polizia e, ove necessario, dall’Esercito, dotati di tutti i confort e
serviti debitamente da linee urbane.
Il punto saliente della nostra
proposta è quello relativo alla revoca della cittadinanza italiana a queste
comunità, con il ritorno graduale al loro status di nomadi, assistendoli, in
questo, coi fondi europei destinati alle minoranze etniche, proposta, questa,
che non si discosta da quella presentata nel programma elettorale come Forza
Nuova per le amministrative del 2015.
Dalla chiacchierata ci è
apparsa molto evidente la mancanza di volontà di questa amministrazione Mascaro
a voler procedere verso un iter risolutorio del grave problema dei ghetti di
Lamezia Terme (Scordovillo, Ciampa di cavallo e San Pietro Lametino) e, quindi,
l’inerzia ad affrontare questa piaga non sottraendosi pero’ alla continua
attività di raccontare favole ai lametini continuamente offesi da questo
persistente stato di cose.
Avevamo già abbastanza
chiara la situazione e, quindi, questa non è stata altro che una conferma a
quanto da tempo affermiamo e cioè che né il sindaco Mascaro né la sua Giunta abbiano
la minima intenzione di risolvere il problema ma, piuttosto, sembrano rimanere
indifferenti sia alle attività, di smaltimento rifiuti, illecite che si
svolgono all’interno del campo di Scordovillo che al rischio di accusa di omissione
di rendere esecutiva la “famosa” ordinanza della Procura del 2011.
Ci è stata anche esaurientemente
spiegata l’inutilità di un eventuale nuovo sequestro del campo e la possibilità
di revoca della cittadinanza, a volontà dello stesso soggetto che l’ha concessa
e cioè il Comune.
Cui prodest?
È l’unica domanda che ci poniamo
considerando che è palese la responsabilità dell’intera amministrazione a non
voler risolvere il problema e, piuttosto, continuare a temporeggiare per evitare
di assumere precise e decisive posizioni.
Ci auguriamo che la
commissione d’accesso, già presente al Comune, riesca a fare luce anche su
questo intricato ginepraio di scaricabarili che giova sicuramente a molti ma
non ai cittadini lametini onesti!
AZIONE
IDENTITARIA CALABRIA
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