Nella notte, i militanti di Azione Identitaria hanno affisso uno
striscione nei pressi della Cittadella regionale di Catanzaro con su scritto “Manoccio Dimettiti”.
Chiaro l’invito rivolto
all’assessore calabrese per l’accoglienza immigrati e coordinatore dei progetti
Sprar, nonché componente della segreteria di presidenza del governatore Mario
Oliverio, Giovanni Manoccio.
Una delega, quella affidata
a Manoccio, di chiaro stampo propagandistico di cui, visti i gravi problemi che
attanagliano da tempo la nostra Calabria su più fronti, nessuno ne sentiva
realmente il bisogno.
Considerando, altresi’, quanto
sta venendo fuori da inchieste giudiziarie sfociate con dei concreti
provvedimenti riguardanti proprio tutto il sistema dell’immigrazione, di cui
ormai si è evidenziata la longa manus, per
tutto un indotto economico da parte di determinate cosche mafiose del
territorio calabrese, la figura di un assessore che richiami all’accoglienza
non ha più ragione d’esistere.
Le dimissioni di Manoccio, a
nostro avviso, trovano una ragione di fondo nelle dichiarazioni che lo stesso
rilascia ad ogni intervista dove non perde mai tempo di sottolineare con tanto
di enfasi come la Calabria sia, insieme alla Sicilia, la regione italiana che
accoglie più immigrati e, dal momento che noi tutti abbiamo visto negli anni
chi sono i soggetti che gestiscono i vari
centri d’accoglienza, fino a giungere all’ultima inchiesta “Jonny”, non
facciamo fatica ad immaginare perché la Calabria vanti anche questo primato negativo, mascherato da una
stucchevole patina di buonismo peloso che nella realtà dei fatti costituisce un
vero e proprio Moloch che divora dignità umane
di persone che dovrebbero vivere decorosamente ed in pace nelle loro terre.
Lo sdegno provocato
dall’ultima inchiesta della Procura di Catanzaro non ha registrato alcuna
reazione del mondo politico, i cui rappresentanti istituzionali continuano a
rimanere arroccati nel proprio Palazzo di potere e ben saldi alle loro comode
poltrone continuando a sfoggiare slogan relativi all’accoglienza ed all’umanità
che stridono fortemente con le drammatiche realtà presenti proprio all’interno
dei centri di accoglienza.
Un linguaggio ormai divenuto
idiosincratico per chi il fenomeno immigrazione lo conosce profondamente nelle
sue cause, riflessi ed obiettivi.
Manoccio deve prendere atto
che il fenomeno immigrazione non è affatto una risorsa per la collettività ma
solo per una oligarchia criminale che da sempre trova il modo di fare business
da tutte le emergenze presenti sul territorio, le sue dimissioni sono atto
dovuto e sacrosanto in quanto è lo stesso Manoccio, e chi come lui, che porta
avanti linee xenofile, ora deve dimostrare il contrario relativamente
all’equazione “Immigrazione=risorsa”.
AZIONE
IDENTITARIA CALABRIA
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