L’Operazione
Eumenidi
rappresenta la più compiuta e stereotipata forma di clientelismo
politico che si allaccia al consueto concetto organizzativo del nulla
lasciare al caso
e che permette, ai soggetti interessati, di tessere una rete di
rapporti per creare corsie privilegiate ed avere da tutto ciò più
potere e maggiore controllo.
Lo
scandalo Sacal
di certo non è che la punta di un iceberg di tutto un sistema marcio
e corrotto che noi denunciamo da sempre e che va a conculcare le
sempre più residue speranze di tutti quegli onesti cittadini che,
pur non avendo alcun santo in Paradiso, continuano a credere in una
società migliore.
Purtroppo
in questa vicenda, legata alla gestione dell’Aeroporto
di Lamezia Terme,
ho ancora una volta vestito i panni di Cassandra in quanto, già fin
dal 2102 alla conclusione della precedente gestione targata Speziali,
si andava evincendo un grosso buco
di Bilancio
di oltre due milioni di euro che allora strideva con il volume di
traffico di passeggeri e, già da quel
momento,
ne chiesi pubblicamente il commissariamento, e
ribadii la stessa
richiesta circa sei mesi dopo quando, per via dell’operazione
Perseo,
la stessa società Sacal
venne
travolta con
l’arresto
per associazione mafiosa (seguito
da
condanna) dell’allora
vice-presidente, un fatto, dunque,
di inaudita gravità.
All’epoca
tutti
i partiti politici ed i vari esponenti istituzionali, che oggi fanno
finta di cadere delle nuvole indignandosi e parlando di legalità,
non andarono oltre i pleonastici comunicati stampa di plauso a
magistratura e forze dell’ordine, non preoccupandosi minimamente ed
accettando di buon grado dall’allora neo-presidente Colosimo, lo
status quo, sindaco Speranza in testa, mentre il sottoscritto
continuava a chiedere commissariamento ed indagini approfondite circa
le assunzioni in seno alla società, che risulto’
inoltre,
a detta di rivelazioni di collaboratori di giustizia, essere
sotto il controllo delle cosche mafiose della città.
Oggi
c’e’ voluto il grimaldello
del progetto “Garanzia
Giovani” ad
aprire il vaso di Pandora e scoprire finalmente che tutti quei
bilanci ballerini che presentava Sacal
erano dovuti ad una certa affaristica gestione e mi rallegro che,
finalmente, qualche esponente politico invochi il commissariamento
della Società, ribadendone
la necessità da parte del governo di procedere con questo drastico
provvedimento.
Temo,
però, che ciò non si verificherà dal momento che molti
movimenti
politici con
varie manovre
“sotterranee”
stanno già tramando
per
togliere dal cilindro l’ennesimo Presidente sponsorizzato dalla
politica, magari questa volta lametino, per mettere a tacere da
questo punto di vista buona parte dell’opinione pubblica.
Indipendentemente
dall’esito e dagli sviluppi che si avranno da quest’inchiesta, è
assolutamente indispensabile che il Sindaco
di Lamezia Terme si metta da parte, in quanto, per mera
responsabilità oggettiva, non può avere alcuna credibilità per il
traghettamento in questa fase della società Sacal,
lui stesso
ha
nominato
quale socio di maggioranza nel Cda il signor
Ionà,
oggi indagato e che
pare
abbia
tirato in ballo lo stesso primocittadino.
L’azione
precipua è quella di garantire la continuità della gestione
dell’Aeroporto
di Lamezia Terme
ma questa preoccupazione non deve servire da leva per mantenere lo
stesso fallimentare sistema di nomine di presidenti e relativo Cda,
in una fase molto delicata in cui è in gioco il futuro dello Scalo
lametino e di tutto il sistema aeroportuale calabrese.
Si
proceda
immediatamente alla
nomina di un
commissario che non sia politico e non iscritto alla massoneria e non
legato a lobby partitiche, una persona che sia in grado di mettere
ordine,annullando
qualsiasi bando e contratto sottoscritto da questo corrotto Cda
presieduto da Colosimo,
restituendo alla trasparenza e legalità una società che è a
maggioranza pubblica e che gestisce un Aeroporto che, per posizione
geografica, storia ed importanza, la Calabria non può permettersi di
veder ridimensionato.
Igor
Colombo
coordinatore reg. le
AZIONE IDENTITARIA CALABRIA
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