Che ci fa un “mostro” di terra
sdrucciolevole in pieno centro abitato e senza contenimento di sicurezza?
Da fine estate ad oggi le
allerte meteo diramate dalla Protezione Civile si susseguono come gli
allagamenti ed i danni a cose e persone che continue ed insistenti piogge
alluvionali stanno causando su tutto il nostro territorio. Nonostante le
tragedie che hanno colpito la Calabria a causa del maltempo pare che la
tendenza si orienti piu’ verso la richiesta di risarcimento dei danni
provocati, agendo quindi dopo, e non verso azioni preventive e soprattutto su
situazioni considerevolmente rischiose come quella che si presenta sotto gli
occhi di tutti a Reggio Calabria in via Eremo
Condera.
La prevenzione è il primo atto
per far sì che le allerte non siano classificate in categoria “Rossa” ma a
quanto pare in Calabria la sicurezza non è contemplata se, nel caso specifico,
passando per la via Eremo Condera, che
è molto trafficata in questi giorni per la deviazione dei mezzi leggeri che dal
quartiere Modena porta all’imbocco dell’A2, c’è un “mostro” di oltre 10 metri
che incombe pericolosamente sulla strada mettendo in serio rischio sia l’incolumità
dei passanti che di alcune abitazioni adiacenti.
Il “Mostro” è costituito da
una parete di terra sdrucciolevole priva di muro di contenimento e ad alto rischio
frana che, soprattutto con le piogge di questi giorni, potrebbe venir giu’ con
tragiche conseguenze.
Come mai l’Anas e il Comune di
Reggio e la provincia non sono intervenuti preventivamente alla messa in
sicurezza di questo terrapieno?
Si aspetta la tragedia per
poter incassare il risarcimento o si interviene prima che sia troppo tardi?
Antonello Geymet
AZIONE IDENTITARIA CALABRIA
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