Ancora una volta Lamezia Terme si trova a fronteggiare l’emergenza
rifiuti e, ancora una volta, la direzione intrapresa dalla Regione per
risolvere l’emergenza risulta essere quella piu’ conveniente per chi dalla
gestione del servizio cerca solo di guadagnarci fior di milioni e non di proporre
soluzioni definitive e convenienti per tutti, soprattutto per l’ambiente e, di
conseguenza, per i cittadini.
L’ente Regione ha emesso il
bando per la “gestione dell'impianto di trattamento dei rifiuti urbani sito in
località San Pietro Lametino del comune di LameziaTerme e dei connessi lavori di
riefficientamento funzionale” ed in attesa dell’espletamento della gara
ha prorogato il contratto (che scadeva il 22/06/2018) con la ditta Daneco, che ha dichiarato fallimento
nel 2017 per gravi carenze di liquidità con problemi a pagare i fornitori e le
tasse all’erario ma che, nonostante tutto, continua ad essere “sostenuta”
dalla Regione Calabria.
Nel 2017 infatti la Regione
interviene per tamponare le falle del sistema privatistico della gestione di un
servizio pubblico essenziale come quello del ciclo dei rifiuti con il solito
meccanismo secondo il quale si interviene per “non interrompere le attività impiantistiche con grave nocumento per
la salute pubblica e l’ambiente” cosi’viene attivata la cosiddetta “procedura in sostituzione diretta nei
pagamenti dei fornitori” che in soldoni significa che la Regione Calabria salda i debiti della
Daneco con i suoi fornitori per evitare il blocco dell’impianto.
Milioni di euro già spesi e circa
30 milioni di euro messi in preventivo da spendere, dunque, per mantenere uno
status deleterio per la città che resta sotto scacco per la gioia di ambigue
consorterie affaristiche.
Non è la prima volta che
interveniamo con una proposta alternativa riguardo al servizio smaltimento
rifiuti urbani perché riteniamo che sia l’ambiente che la salute (anche
economica) dei cittadini dovrebbero essere prioritari e l’alternativa valida
per noi è rappresentata dal sistema Thor (Total House waste Recycling), ed è
stato sviluppato dal CNR sotto la guida del ricercatore
Paolo Plescia e la collaborazione della società ASSING SpA di Roma.
Con
Thor si recuperano e raffinano i rifiuti senza farli passare dai
cassonetti differenziati, trasformandoli in materiali utili e combustibile
prezioso,
ad un costo pari al quinto di quello di un inceneritore. L’impianto è
completamente autonomo, consuma parte dell’energia che produce e cede il resto
all’esterno ed ha il vantaggio di non rilasciare in atmosfera alcun tipo di inquinante in
quanto è basato sul trattamento meccanico “a freddo” e mira ad ottenere CDR
(combustibile da rifiuti) in finissime particelle ad alto potere calorifero.
Chissà perché non
viene preso in considerazione. Forse perché non permette
l’intrusione della “longa manus” della mafia?
Oppure, altra valida
alternativa, Rifiuti Zero (di Paul
Connet) che è una strategia di gestione dei rifiuti che si propone di
riprogettare la vita ciclica dei rifiuti considerati non come scarti
ma risorse da riutilizzare come materie prime seconde, contrapponendosi
alle pratiche che prevedono necessariamente processi di incenerimento o
discarica, e tendendo ad annullare o diminuire sensibilmente la quantità
di rifiuti da smaltire. Il processo si basa sul modello di riutilizzo
delle risorse presente in natura perché, come afferma lo scienziato,
“I rifiuti non sono altro che
un prodotto mal progettato creato dall’uomo”.
E’ dai tempi della Giunta
Speranza che ci premuniamo di proporre valide ed economiche soluzioni alla
perenne emergenza rifiuti per la città di Lamezia Terme ma, piuttosto che avere
l’intelligenza di considerare le nostre proposte, si preferiscono le solite e
dispendiose, oltre che irrisolutive, scelte tampone pur di accontentare le
solite consorterie, oggi vogliamo augurarci che, vista la vergognosa situazione
che vive la città in questi giorni, i commissari intervengano in maniera
responsabile almeno su questo problema.
Raffaele
Miceli
AZIONE
IDENTITARIA CALABRIA
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