Superficiali si rivelano le
dichiarazioni del Dg. Perri della ASP di Catanzaro in risposta alle proteste
dei malati cronici riguardo alle lunghe liste di attesa per le visite
specialistiche.
Il dg. Perri, infatti, non si
è nemmeno preoccupato di modificare la forma, oltre che il contenuto, delle
recenti dichiarazioni che riprendono pedissequamente quelle di un suo
precedente intervento in risposta alla stessa categoria e, come nel 2016,
rimanda alla lettura del DPGR 126/2011 sostenendo che l’ASP opera nel pieno
rispetto di quanto in esso contenuto, fermo restando che nel decreto in oggetto
viene riportata sostanzialmente l’accettazione dell’annoso commissariamento
sanitario calabrese.
Bene farebbe il direttore
Perri a posare i piedi nella realtà piuttosto che propinare, in risposta di
specifiche richieste di intervento, il nulla poiché la realtà sanitaria
calabrese è ben diversa da quella dei freddi decreti che sciorinano
provvedimenti atti al rientro del debito sanitario e non al servizio stesso e
lo affermo in qualità di medico che vive i disagi quotidiani sia della
categoria e, soprattutto, dei cittadini che si rivolgono alle strutture
pubbliche.
Dovrebbe sapere, Perri, che un
ammalato (se cronico a maggior ragione) ha necessità di curarsi e di sottoporsi
a visite mediche di controllo per vivere e non di passare ore in coda allo
sportello per prenotare un esame diagnostico o una visita medica specialistica
per poi sentirsi comunicare che la data è fissata anche a 2 anni di distanza a
meno che non si opti per l’intramoenia, che “offre” al malato
la possibilità di avere immediatamente accesso alle richieste dietro pagamento.
Noi di Azione Identitaria ci siamo già occupati (e torneremo ancora nelle
piazze a denunciare questo sopruso) di intramoenia definendo il
provvedimento “la mazzetta legalizzata”
in quanto troviamo scandaloso che le lunghe liste d’attesa si dissolvano alla
vista del dio denaro.
Consiglieremmo, piuttosto, al
dg. Perri di controllare se queste liste esistono e se sono davvero così
lunghe, ricordandogli che la salute è un diritto che lo Stato deve garantire ai
cittadini e non puo’ prescindere da beceri compromessi economici.
Dr
Enrico Tomaselli
Vice
coordinatore regionale
AZIONE
IDENTITARIA CALABRIA
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