“L’idea scellerata, da parte
del Governo nazionale, di voler istituire sui territori dove avvengono gli
sbarchi, ormai giornalieri, di immigrati degli hotspot, ossia dei centri di
identificazione e registrazione, va contrastata con tutte le forze possibili e
non può trovare ascolto da parte dei sindaci dei territori interessati!” - è
quanto dichiarano in una nota congiunta Catia
Tricarico – Cesare Costanzo – Umberto Paviglianiti, referenti territoriali rispettivamente
delle città di Crotone, Cosenza (a Corigliano) e Reggio Calabria (individuate
dal Governo per allocare gli Hot Spot) del movimento politico di Azione Identitaria Calabria.
Dal
vertice di Tallin, in Estonia, - continuano i tre esponenti
di Azione Identitaria - tenutosi alcuni
giorni fa da parte dei Ministri europei, il titolare del Viminale, Minniti, è
stato colto di sorpresa dalla posizione assunta da alcuni Stati, come Francia e
Spagna, che hanno confermato la volontà di chiudere i loro porti alle Ong e dalla
fermezza del governo austriaco di voler difendere i propri confini.
Da
tutto ciò risulta che soltanto il nostro governo si ritrova nelle difficoltà
più evidenti di non saper né gestire e né tantomeno risolvere un fenomeno, come
quello dell’immigrazione, ormai da tempo incontrollato ed ora anche, sotto vari
aspetti, divenuto drammatico.
La
verità che sta emergendo in tutta la sua triste e pericolosa realtà - affermano
Tricarico, Costanzo e Paviglianiti - è
che l’Europa della burocrazia, dell’accoglienza incontrollata e dell’invasione
programmata e finanziata da torbidi personaggi, quali il magnate ungherese Soros, sta mostrando la sua autentica
faccia, identificativa di un fenomeno umano e diventato oramai materiale
economico per organizzazioni criminali e terroristiche, e, soprattutto, sta
gettando la maschera circa il risvolto che si avrà in un futuro non tanto
anteriore, che è quello di una massa di immigrati sempre maggiore,
perfettamente inutile ed assolutamente non funzionale ad alcuno stato europeo, tranne
forse all’Italia, perché ancora qui, da quanto ha dichiarato il Ministro
Minniti, servono Hotspot per accogliere questa gente.
Oramai
appare chiaro che gli immigrati non li vuole più nessuno in Europa - continuano
nella loro dissertazione Tricarico, Costanzo e Paviglianiti - perché reputati ormai inutili nel contesto
di un mercato europeo e di una prospettiva lavoro sempre più tecnologica e
informatizzata che creerà sempre più disoccupati eliminando anche figure
lavorative che ancora oggi resistono ma che presto saranno spazzate via e, di
conseguenza, nessun pensiero “luddista” e filo-immigrazionista potrà arginare.
La favola che all’Europa
serviranno nei prossimi anni milioni di immigrati lavoratori è ormai tramontata
ed abortita ma si continua a fare finta di niente.
Contrastiamo
e riteniamo illogica ed incoerente la posizione del sindaco di Crotone Ugo
Pugliese, il quale, fino allo scorso novembre, si era detto contrario a
qualsiasi centro di prima accoglienza sulla Banchina di riva del porto Nuovo ed
oggi, invece, scopriamo che sarebbe pronto e favorevole per l’istituzione di un
Hotspot nella città pitagorica.
Allo
stesso modo contrastiamo il falso buonismo di facciata del sindaco Falcomatà di
Reggio Calabria – concludono - il quale è anche lui disposto ad accettare di buon grado la malsana
idea del ministro Minniti.
Tali visioni, alterate amministrativamente da
parte di questi sindaci, lasciano segni generali di malcontento tra la maggior
parte delle persone, che si sentono tradite nel loro essere cittadini quando,
chi li governa, piuttosto che pensare alle politiche sociali legate
all’emergenza abitativa ed al lavoro, resta legato a dinamiche astruse e che
non portano ricchezza e benessere sul territorio ma solo degrado e disagi
veicolando risorse ed energie verso la creazione di nuove e pericolose
emergenze piuttosto che risolvere annosi e vitali problemi che attanagliano le
nostre città.
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