Da “Rimborsopoli” agli arresti per ‘ndrangheta l’ennesimo scandalo che
coinvolge l’ente “Regione Calabria”
non risulta che l’ennesima conferma della assoluta inutilità ed allo stesso
tempo pericolosità di questa istituzione che, tra malaffare e fondi “maldistribuiti”, continua ad
interpretare troppo spesso il ruolo di protagonista nello scenario che lega
sempre piu’ mafia-massoneria e politica.
Lungi da noi assurgere al
ruolo di garantisti o giustizialisti ma, purtroppo, senza stupore ci lascia la notizia
dell’arresto dell’onnipresente oggi consigliere regionale, eletto anche
stavolta con notevoli consensi, preposto in passato all’assessorato al Lavoro, Nazzareno Salerno.
Di qualche giorno fa le
ultime dichiarazioni di Giuliano Di
Bernardo già ex Gran Maestro del GOI a conferma che la massoneria è legata
alla ‘ndrangheta ed ai grandi partiti politici, gli stessi partiti che
alternativamente si accingono a governare la nostra regione.
Non escludiamo nessuna
precedente giunta regionale ma
teniamo a ricordare, ad un popolo troppo spesso distratto ed annichilito da
paroloni e titoloni costruiti spesso proprio a cancellare la memoria, che l’attuale
Giunta si è costituita con tempi “allungati” proprio a causa di coinvolgimenti
degli eletti o dei nominati in affari poco limpidi.
L’ente regione ha da sempre
costituito uno strumento sia di dilapidazione di fondi destinati al territorio
sia di aggiogamento per mantenere consensi elettorali costruendo carrozzoni per
lo piu’ socialmente inutili ma troppo spesso convenienti per chi da queste
strutture ne trae vantaggiosi sodalizi elettorali ed economici, un
vero e proprio Moloch istituzionale, ed è per tale motivo che, oggi
come ieri, anche se con altra sigla ma in coerenza con cio’ che propaghiamo,
siamo fermamente convinti che l’ente regione
debba essere abolito e vada ridata autonomia alle province.
Riteniamo fondamentale, alla
luce soprattutto delle affermazioni di Di Bernardo, il commissariamento
quinquennale della Regione Calabria per far si che venga fatta una decisiva e concreta pulizia sia
delle cariche sia delle nomine e di tutto cio’ che ruota attorno ad essa.
L’impegno del movimento che
rappresento, Azione Identitaria
Calabria, sarà quello di informare e sensibilizzare i cittadini, che hanno il diritto di conoscere il
funzionamento e le innumerevoli lacune che questo Ente rappresenta e le zavorre
che continua ad alimentare restando comunque avulso alle richieste ed alle esigenze
del territorio, un territorio che continua a credere a questi incantatori di
serpenti e molto spesso resta immobile in attesa di ottenere la “magia”
promessa sottovalutando il fatto che si continuano a calpestare i nostri
diritti in nome di un egoismo avido e mai sazio che trova forza, sostegno e
linfa vitale nella criminalità organizzata.
Presto scenderemo nelle
piazze per informare anche su questa tematica che è trasversale e concatenata
con i molti disagi che viviamo quotidianamente .
BRUNO
SPATARA – reggente regionale AZIONE IDENTITARIA CALABRIA
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