- Pochi giorni fa è stato istituito anche in Calabria il movimento politico Azione Identitaria, a lei è stata affidata la reggenza regionale. Può dirci come nasce e si sviluppa il movimento?
- Azione Identitaria è una comunità politica di lotta culturale ed identitaria, nasce dal bisogno di lottare per la nostra Patria, difendere i suoi confini, la sua memoria storica e soprattutto la sua indentità,contro chi in maniera ormai non velata ne vuole la sostituzione etnica. In Calabria ci siamo strutturati con un direttivo regionale in cui io sono il reggente, Igor Colombo coordinatore,Francesco Vescio vice-coordinatore, Paola Turtoro la responsabile alla comunicazione e la portavoce ufficiale, poi abbiamo il dott.Enrico Tomaselli che è il responsabile provinciale di Catanzaro e Pasquale D’Amico che è il coordinatore di Lamezia, via via poi tutta la base militante e la schiera dei nostri simpatizzanti.
- Come prevede l’accoglienza dei calabresi a questo movimento?
- Direi molto bene, noi siamo un gruppo che fa politica insieme ormai da diversi anni, molto compatto ed unito che poggia le proprie basi su quelli che sono i nostri valori fondanti e principi morali, etici ed ideologici. In questi mesi in cui eravamo inattivi, molte persone ci fermavano e ci invitavano a rimetterci in lotta ed ecco ora con la nostra nuova comunità nazionale, che ci ha accolto con tanto entusiamo, ci siamo nuovamente anche noi sul nostro territorio.
- La conosciamo già militante e da sempre attivo in politica come ha detto in precedenza, può dirci come vede la situazione politica calabrese attuale e se pensa che qualcosa possa cambiare dopo due anni ormai di “immobilismo”? Se si, ci elencherebbe qualche probabile misura da prendere, ad esempio su problematiche importanti per i calabresi quali Sanità e lavoro.
- La situazione è drammatica per via di un sistema politico che in Calabria cosi come altrove in Italia, si adagia sul gioco delle alternanze politiche, per cui i calabresi si ritrovano dopo 5 anni nella paradossale situazione di rimpiangere i fallimenti della precedente giunta regionale. Noi di Azione Identitaria siamo per un taglio netto a tutto ciò, non riconosciamo affatto l’ente regionale come istituzione politica, per noi è un cancro che va abolito, perché portare al suo interno di lobby, caste, spreco di denaro pubblico con tutti i suoi carrozzoni e criminalità organizzata. Il caso Roccisano è l’ultimo esempio lampante di come sia inutile quest’ istituzione politica per il popolo, ora al di là dell’incompetenza manifestata dalla stessa signora, si evidenzia tutta la negligenza di un ente, che ricordiamo è stato istituito non da tempi antichi ma solo dal 1970, che non è in grado di offrire servizi ai cittadini e tantomeno alle fasce sociali più deboli, che fa tornare indietro milioni di fondi e che da sempre opera nel clientelismo più becero ad esclusivo danno dei cittadini. Per la sanità poi viviamo il dramma più assoluto con sei anni di commissariamento infruttuoso in cui non sono stati neppure capaci di dirci a quanto ammonta questo odioso debito, assistiamo in Calabria a passerelle politiche ed a finte prese di posizione della sua classe politica che in realtà le conviene mantenere lo status quo. Noi di Azione Identitaria siamo per una sanità pubblica al 100% e che sia tolta dal famelico controllo delle regioni e che torni sotto il diretto controllo dello Stato. Sul versante lavoro poi anche qui basta vedere il panorama per accorgerci che la politica coi suoi rappresentanti ha tradito il territorio, in quanto con una terra come la Calabria che è toccata dalla mano divina per la sua bellezza e posizione, potrebbe vivere solo ed esclusivamente di turismo ed agricoltura, due settori trainanti e collegati tra loro, due settori però con una cronica deficienza di strutture per cui risulta impossibile portare sviluppo e benessere.
- Qual’ è la sua e vostra posizione per il prossimo Referendum costituzionale?
- Sinceramente non ce ne occupiamo dal momento che qualunque sia il suo esito nulla cambierà.Non dobbiamo mai dimenticare che questa è stata una costituzione imposta con molti inganni, brogli e tradimenti, fin dalle votazioni non certo regolari in cui solo una parte di Italiani furono chiamare a scegliere tra Monarchia e Repubblica, fino ad arrivare alla fase costitutiva scritta da democristiani, liberali e comunisti, tenuti uniti solo dal collante di essersi schierati dalla parte dei vincitori, dalla parte di chi a Yalta si spartì il mondo. Per le Destre è tutto uno scontro politico che ha come obiettivo la cacciata di Renzi, per tutti gli altri invece modellare un sistema politico dando la stessa forza di ora alla casta e facendo credere in una riforma che abbatta i costi della politica. Sinceramente non sono questi i veri problemi, altre Nazioni come l’Ungheria hanno veramente cambiato la Costituzione qualche anno fa, mettendo Dio al centro della vita del popolo e nazionalizzando la Banca centrale. Che vinca il SI o che vinca il NO, il giorno seguente ci ritroveremo sempre la stessa classe dirigente che obbedirà a poteri sovranazionali, e ci sarà sempre un debito pubblico che ci schiaccia e ci soffoca.
- Quali sono i progetti futuri, le iniziative e le prospettive?
- I nostri progetti in Calabria cosi come in Italia sono quelli di sempre, stare nelle piazze e vicino alla nostra gente, presidiare e difendere i nostri quartieri, fare formazione culturale oltre che politica. Ora siamo nella fase organizzativa e stiamo cercando di mettere su anche iniziative sociali dirette al sostegno dei nostri connazionali più in difficoltà. Noi viviamo la politica come missione, se avessimo voluto situazioni di comodo saremmo approdati in lidi più tranquilli e sicuri, siamo convinti invece che la rivoluzione non avverrà coi democratici sistemi messi a disposizione, rifiutiamo le logiche elettorali nelle quali si verificano sempre le stesse alchimie, quindi è nostra intenzione preparare il popolo ad un cambiamento che deve avvenire prima in noi stessi, conoscendo innanzitutto la nostra storia e la nostra cultura, che ha radici antichissime ed insegnando quanto importante sia, amare la propria Patria e difenderla dai germi del multiculturalismo e della multietnicità che vogliono farci passare per grazia divina e ricevuta. Oggi si sta consumando il crimine più feroce nei confronti dei popoli del mondo ,vi è la chiara volontà di annullare tutte le differenze etniche e culturali in nome di una globalizzazione imposta da principi dissolutori che arrivano da molto lontano nel tempo e nella loro cultura. Ogni popolo deve essere orgoglioso della propria identità e storia e soprattutto deve avere il diritto di vivere e svilupparsi dove esso nasce.
Intervista curata dalla Dottoressa Susanna Camoli per il sito di informazione regionale SenzaFili
venerdì 4 novembre 2016
Susanna Camoli di SenzaFili intervista il reggente regionale di Azione Identitaria Bruno Spatara.
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