Purtroppo ancora una volta
nella nostra già martoriata terra ci tocca fare i conti con l’ennesimo
incidente sul lavoro, e l’ultimo ha visto coinvolto un operaio lametino.
Formulando i migliori auguri di
guarigione a questo sfortunato lavoratore ed alla sua famiglia vorrei
sottolineare che, purtroppo, sul fronte lavoro e sicurezza le cose non
migliorano affatto ed anzi continuano ad andare sempre peggio.
Noi di Azione Identitaria
qualche anno fa, proprio nella città di Lamezia Terme, abbiamo affisso dei
manifesti davanti alle tre principali sigle sindacali, Cgil-Cisl-Uil, accusando
le stesse organizzazioni di essere sempre state, nei confronti dei governi liberal-capitalisti
che si sono succeduti in Italia, troppo morbide ed accondiscendenti.
I sindacati si sono macchiati del
gravissimo peccato di negligenza nei confronti degli stessi lavoratori, che da loro
dovrebbero essere tutelati, ed invece sono rimasti abbandonali al precariato e
ad un affermato stato di insicurezza nei luoghi di lavoro.
Chiedo alla principale
organizzazione sindacale, la Cgil, che fine abbia fatto quella speciale Task
Force annunciata in pompa magna dal suo direttivo regionale all’indomani delle
vittime sul lavoro di Lorica e Delianuova e che mai ha effettivamente visto la
luce, altresi invece abbiamo assistito a manifestazioni della stessa Cgil,
recentemente in Calabria, a sostegno dei diritti per gli immigrati della nave
Aquarius, tralasciando la tutela dei diritti dei lavoratori italiani.
Purtroppo gli incidenti, che
vedono vittime gli operai sui cantieri di lavoro, non sono figli di fatalità bensì
avvengono per l’assenza di adeguate norme di sicurezza, di mancata prevenzione
e di inesistenza di sistemi economici che vengano in aiuto alle piccole e medie
imprese, completamente abbandonate dai governi capitalisti.
Alla luce dell’ultimo e grave
episodio avvenuto a Lamezia Terme torno a ribadire l’urgenza di avere una legge
che superi tutte le difficoltà che ostacolano sotto vari aspetti l’adozione di
criteri e norme di sicurezza su tutti i luoghi di lavoro e sui cantieri, e cosi
come abbiamo chiesto due anni fa in occasione del nostro blitz alle sedi
sindacali di Lamezia Terme, chiediamo una legge nazionale che sia
indirizzata alla socializzazione delle imprese per fare in modo che gli stessi
lavoratori vigilino insieme ai loro datori di lavori ed imprenditori, affiancandoli
nella conduzione delle attività, facendoli partecipare agli utili dell’azienda
stessa.
La nostra proposta coincide
con la visione prospettata recentemente dall’imprenditore di Gioia Tauro,
vessato ed avversato dalla ndrangheta,
Nino De Masi, il quale l’ha recentemente sottoposta al ministro del lavoro
Luigi di Maio, quale antidoto per contrastare la criminalità organizzata sul
territorio.
E’ di queste proposte che ci
dobbiamo fare forti e non delle pratiche giaculatorie della casta sindacale che
nulla ha fatto, neppure coi governi di sinistra, per frenare questa spirale
tragica di incidenti sul lavoro e morti bianche.
IGOR
COLOMBO
Coordinatore
regionale
AZIONE
IDENTITARIA CALABRIA
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