Si spezza il ramo di un albero
a Reggio Calabria e ferisce due persone, due sacerdoti:
don Luigi Cannizzo, parroco
della “Candelora, e don Tonino Sgrò parroco della chiesa Santa Maria del Lume a
Pellaro.
Visto che da piu’ di un anno
si invoca la messa in sicurezza degli alberi nella città metropolitana di
Reggio, ma il sindaco preferisce battersi per problematiche sicuramente piu’
vicine all’astrattismo che alla risoluzione di “problemucci” ricadenti nell’asse
civico, ci si deve augurare che il sindaco tema almeno la punizione divina e,
magari, prenda provvedimenti.
Il problema dell’incuria degli
alberi secolari in città, protagonisti di cedimenti e cadute rovinose, è stato,
a torto, sempre sottovalutato nonostante i numerosi episodi che hanno
danneggiato sia attività commerciali che automobili, oggi abbiamo un ferito e
riteniamo sia giunto il momento di intervenire e non limitarsi a fare promesse
in attesa che la prossima vittima non posso raccontare l’accaduto.
La città di Reggio Calabria ha
bisogno di essere riqualificata e ritornare allo splendore di un tempo e per
far questo c’è bisogno di buona volontà soprattutto e non di slogan
mondialisti, com’è solito fare Falcomatà, che servono solo alla sua personale e
discutibile propaganda.
Noi di Azione Identitaria, che
già un anno fa facemmo presente il problema, ci sentiamo di suggerire al sindaco
di iniziare a fare il bene della città e, magari, affidare la manutenzione/cura
del verde ai tantissimi disoccupati, quindi destinare le risorse, che lui
preferirebbe investire in inutili slogan, a restituire dignità a qualche padre
di famiglia ed alla città stessa.
Antonello
Geymet
AZIONE
IDENTITARIA CALABRIA
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