La nomina a ministro dell’ambiente
del generale Costa ci ha compiaciuto
e risveglia in noi la speranza che finalmente ci sia alla guida di questo
delicato ed importante ministero una persona come lui che, negli anni, ha avuto
modo di provare il suo attaccamento al dovere dimostrando coi fatti la volontà
di combattere le ecomafie poiché è grazie alle sue inchieste che si è scoperta la
terra dei fuochi in Campania e la discarica dei rifiuti nel territorio del
Parco Nazionale del Vesuvio.
E’ dunque al neo-ministro Sergio Costa che si rivolge l’invito di
annotare come primo sopralluogo istituzionale una visita in Calabria, regione
che, in quanto ad ecomafia ed inquinamenti ambientali, non ha nulla da
invidiare alla Campania.
La Calabria infatti “vanta” il
primato delle “navi dei veleni” e morti sospette, come quella del capitano De
Grazia (che quel maledetto dicembre, si recava a La Spezia proprio per
verificare, per conto della Procura di Reggio, la pista sul traffico via mare
di scorie tossiche. In questo traffico, si sospettò, all’epoca, che fosse
coinvolta anche la Jolly Rosso, una sorta di “nave a perdere”, da portare al
largo e da inabissare col suo carico pericoloso) non possono che confermare
che, nonostante archiviazioni di inchieste e tentativi di insabbiamento di
indagini da parte di certa magistratura, l’esistenza di un legame tra ‘ndrine e
certi spezzoni “proibiti” dello Stato.
In Calabria esistono tante “terre
dei fuochi”, sia note che volutamente ignote, come a Crotone dove, con
materiale tossico proveniente dalle vecchie fabbriche, si sono costruite strade
ed edifici (anche scolastici) e dove una multinazionale (l’ENI) continua
incontrastata a decidere l’infausto destino di morte dei crotonesi.
A Crotone, ad oggi, nessun
riflettore serio è stato acceso per far si che si proceda ad una vera bonifica
del territorio ma, mentre i reparti oncologici italiani si riempiono di vittime
crotonesi, si procede per “slogan e false bonifiche”, con la complicità di tutte
le figure istituzionali.
Invito, dunque, il neo
ministro a far visita alla mia città (Crotone, appunto) ed avviare un serio
lavoro di ricerca di tutti i siti inquinati e di bonifica vera per i siti già
ufficialmente riconosciuti venefici.
Partendo da Crotone come prima
visita ed impegno istituzionale darebbe prova di voler davvero fare la
differenza con tutti i colleghi che lo hanno preceduto poiché, per il ruolo che
ora ricopre, non può avallare ad altri questo compito e puo’ quindi farsi carico
di tutti gli strumenti che necessitano affinchè Crotone possa finalmente spogliarsi
del primato negativo di città calabrese piu’ inquinata.
Paola
Turtoro
Portavoce
regionale
AZIONE
IDENTITARIA CALABRIA
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