Quello
dell’affiancamento del comune di Catanzaro a quello di Lamezia Terme nella
gestione dei Fondi europei dell’Agenda urbana decisa dal commissario
straordinario Alecci, ed accettato di buon grado dal sindaco di Catanzaro
Sergio Abramo, rappresenta una volontà già vecchia di quasi vent’anni di
quest’ultimo.
Ricordo
infatti che, all’epoca della giunta Scaramuzzino, i due comuni firmarono un
altro protocollo d’intesa riguardante la creazione di un’area metropolitana
attraverso quelli che erano i Prusst, programmi di
riqualificazione urbana, un progetto fallimentare che si arenò quasi subito e
che non ebbe di conseguenza alcun effetto positivo per la città di Lamezia
Terme rimasta al palo, mentre per il capoluogo qualche effetto benefico si
vide.
La
notizia di affidare una gestione di 18 milioni di euro alla città di Catanzaro
è normale che venga accolta con scetticismo dalla città della piana, soprattutto
ricordando appunto esperienze del passato come quella dal sottoscritto
ricordata dove si persero importanti finanziamenti che coincisero proprio con
la fase commissariale di Lamezia Terme anche all’epoca e che costò alla nostra
città ritardi per gli interventi sul territorio non più colmati.
La
sola scusa che Catanzaro è avanti in questo ambito non può certamente essere
sufficiente e necessita di una spiegazione supplementare che il commissario
Alecci dovrà per forza di cose rendere pubblica alla cittadinanza .
Lungi
da sterili ed idioti rigurgiti campanilistici in una visione nazionalista e di
amore delle città e dei nostri territori che noi di Azione Identitaria abbiamo,
ma sarebbe importante sottolineare come già fondi importanti siano andati alla
città di Catanzaro, come per esempio i 20 milioni di fondi attraverso la
convenzione firmata lo scorso mese di gennaio proprio tra il sindaco Abramo e
la Regione Calabria, per la costruzione del porto nella città capoluogo, mentre
per la città di Lamezia quella della costruzione del porto è rimasta lettera
morta.
In una fase come questa di continue emergenze
sul territorio lametino, come appunto quello relativo al settore rifiuti, al
servizio idrico ed a quello sanitario, con un ospedale baricentrico
praticamente depotenziato e dove tutte le risorse sono state spostate proprio
su Catanzaro, come intende muoversi il sindaco Abramo?
Tutti
interrogativi leciti che devono trovare una immediata risposta anche perché noi
di Azione Identitaria non ci fidiamo delle istituzioni politiche che governano
i nostri territori, che permettono poi, come nel settore idrico che un’azienda
come Sorical possa trattare l’acqua come sua proprietà, con condotte idriche
obsolete in città gestite dalla stessa, quali interventi in questo senso dunque
vorrà adottare il comune di Catanzaro per la città di Lamezia visto e
considerato che in questo protocollo d’intesa anche questo è contemplato?
E’
chiaramente una situazione paradossale e che sa di resa agli occhi dei
cittadini lametini, anche se di questi settori, come quello idrico appunto e
dei rifiuti, a Lamezia non c’è stato negli ultimi vent’anni un solo sindaco che
abbia avuto il coraggio di staccarsi da certe logiche di sudditanza politica
con l’intero sistema ed avviare una fase rivoluzionaria, che diversamente da
quella annunciata trionfalmente dal sindaco di Catanzaro Abramo nel corso di
una seduta congiunta del consiglio comunale di Catanzaro con Lamezia Terme ai
tempi della giunta Speranza, potesse prevedere situazione di vantaggio per le
comunità e ricadute economiche importanti sul territorio.
Catanzaro
e Lamezia Terme hanno diritto a svilupparsi in sinergia certamente e senza
alcuna contrapposizione campanilistica ma ognuna con le proprie gambe e con la propria
sovranità politica e sociale che attualmente purtroppo è fortemente conculcata,
specie per Lamezia Terme, da logiche politiche e burocratiche che ragionano in
termini di capoluogo di provincia, vedi sanità, e dove molti settori e
infrastrutture sono state spostate proprio su Catanzaro in rispetto a questa
prassi, in cui Lamezia Terme paga lo scotto di non essere stata mai elevata a
capoluogo di provincia ed oggi ancora di più subisce l’ennesimo smacco di non
poter gestire suoi finanziamenti che dovrebbero essere suoi.
Igor Colombo
Coordinatore Regionale
AZIONE IDENTITARIA CALABRIA
Nessun commento:
Posta un commento