I militanti di Azione Identitaria hanno affisso, sul
ponte San Rocco a Lamezia Terme, uno striscione recante la scritta: “Siamo
tutti Massimo Ursino”, in segno di massima solidarietà e vicinanza a
tutta la comunità politica di Forza Nuova
ed al suo esponente Massimo Ursino
vittima, martedì sera a Palermo, di un vile attentato, legato mani e
piedi e pestato a sangue da gente appartenente ai centri sociali.
Il clima politico che si è instaurato negli ultimi
mesi ci riporta indietro nel tempo di quarant’anni in un contesto di odio e di
avversione, cavalcato oggi in maniera del tutto irresponsabile da esponenti
politici di sinistra e da una certa
stampa, nei confronti dei movimenti nazionalisti con una anacronistica caccia
alle streghe, ed in mancanza di valide risposte sul piano prettamente politico
che gli stessi dovrebbero fornire per via dei vari problemi che attanagliano
l’Italia, si inventano un pericolo che non c’è, riproponendo vecchi schemi che
richiamano al gioco degli opposti estremismi che a nessun gruppo politico
nazionalista interessa.
Il sangue e le urla di Massimo
sono quelli di tutti i patrioti italiani, pronti a non indietreggiare di un
solo passo dinanzi a tanto odio, violenza e follia.
Le idee di amore, di riscatto
e di difesa della nostra Patria non possono essere imprigionate o represse e
tali atti delinquenziali attuati con metodologia mafiosa come quello di
Palermo, ci fanno convincere ancora di più della forza del nostro pensiero e
delle nostre idee, che non hanno bisogno di essere imposte con la violenza ma che
siamo pronti a difendere anche a costo della nostra stessa esistenza materiale.
Noi di Azione Identitaria invitiamo alla riflessione anche una certa
classe politica calabrese che ultimamente, nonostante tutte le problematiche
presenti sul nostro territorio, trova il tempo per riunirsi e lanciare
stucchevoli campagne antifasciste.
A questi signori diciamo che
non cadremo mai in questo genere di trappole: il Fascismo è un fenomeno storico
che è durato un certo lasso di tempo ma la Patria
è più antica e continua ad esserci per cui, per noi, la militanza politica è
rivolta all’evocazione di una cultura italica millenaria che va difesa e
promossa e che non riparte dal Fascismo ma da oltre tremila anni di Storia.
Proprio per queste ragioni
consideriamo l’antifascismo militante,
evocato come spauracchio, non un fenomeno politico o culturale, bensi uno di quei fenomeni afferenti alla
malattia mentale ed al disturbo psichico e, come tale andrebbe trattato, soprattutto
alla luce della delirante rivendicazione sull’episodio di Palermo che fa da
cornice ad un macabro pestaggio ed attentato alla vita di un esponente politico
colpito per le sue idee e per la sua appartenenza ad un movimento nazionalista,
in un contesto dove tutti evocano la decantata democrazia ma dove abbiamo anche
letto vergognose dichiarazioni, come quelle del sindaco di Palermo Orlando, che
danno la colpa di quanto accaduto al solito ed inesistente nemico inventato da
loro stessi.
AZIONE
IDENTITARIA CALABRIA
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