Il
sistema aeroportuale calabrese rischia seriamente, nei prossimi anni, di andare
in tilt e sembra che di questo i rappresentanti istituzionali, Governatore Oliverio in primis, non
vogliano rendersene conto.
Il
motivo di tutto ciò affonda le sue radici nell’infelice idea di affidare a Sacal la gestione unitaria dei tre
aeroporti calabresi (due dei quali, Reggio e Crotone, gestiti da società fallite)
attraverso l’aggiudicazione di un bando che il Tar annullò rilevando profili
irregolari che violavano il principio di concorrenza dopo il ricorso presentato
dalla società Sagas, ricorso inspiegabilmente ritirato dalla stessa.
E’
notizia di queste ore che l’aeroporto di Crotone riaprirà e questa dovrebbe
rappresentare una buona notizia però io l’accoglierei con ponderato entusiasmo
dal momento che vedo anche nel riavvio dell’attività aeroportuale dello scalo
crotonese la stessa approssimazione constatata in passato sotto la presidenza del
governatore Scopelliti, quando, con soluzioni tampone che duravano un lasso di
tempo da 6 a 12 mesi, si finanziavano le compagnie aeree negli scali di Crotone
e di Reggio Calabria con il risultato che poi tutti abbiamo potuto verificare
per le rispettive società di gestione.
La
cosa ancora più grave oggi è che questo si avvia senza aver preso visione di un
Piano industriale e, di conseguenza, con la sola garanzia del presidente
Oliverio e con una società di gestione come la Sacal che, da un punto di vista
economico, sembra non godere di ottima salute, come si evince dal Bilancio in
perdita dell’ultimo anno e con molta probabilità anche del prossimo.
Una
situazione, dunque, di incertezza totale per il futuro e per la quale si fa fatica
ad essere ottimisti soprattutto se si pensa che tali perdite vanno a stridere
con il volume di traffico passeggeri che da anni nell’aeroporto di Lamezia
Terme si aggira intorno ai 2,5 milioni.
Noi
di Azione Identitaria delle parole e
delle rassicurazioni del governatore Oliverio non ci fidiamo, soprattutto per
quello che periodicamente dichiara a proposito della questione aeroporti: un
giorno parla di rilancio di Lamezia Terme quale unico aeroporto strategico
nazionale in Calabria e poi parla della necessità di costruirne uno grande ed
importante nell’area della sibaritide.
In
questa prospettiva di assoluta incertezza e di serio rischio di tenuta per il
futuro aeroportuale di tutta la regione mi auguro che possa far luce la
commissione d’accesso insediata in Sacal dallo scorso giugno proprio per
verificare, oltre alle eventuali infiltrazioni mafiose, anche atti ed assetti
societari soprattutto nell’ottica delle inchieste delle Procure di Lamezia
Terme e Catanzaro.
Lo
scetticismo sulla gestione unica dei tre scali nasce principalmente dal fatto
che fu decisa e fortemente voluta dalla presidenza Colosimo, travolta poi dall’inchiesta Eumenidi, e soprattutto
valutata negativamente dai giudici amministrativi calabresi annullando quel
bando Enac nello scorso gennaio.
E’
di precipua importanza, dunque, fare luce ora su tutto il sistema aeroportuale
calabrese in quanto stanno per essere assunte decisioni importanti che
potrebbero avere un peso notevole nel futuro, un futuro pieno di incertezze e
di dubbi che riparte da un unico dato certo:
il bilancio in rosso di una società, travolta da inchieste giudiziarie e che è
chiamata a gestire tre aeroporti, tutto il resto sono solo opinioni.
Paola Turtoro – portavoce regionale AZIONE
IDENTITARIA CALABRIA
Nessun commento:
Posta un commento