In una nota appena diffusa
dal consigliere Massimo Cristiano,
capogruppo MTL del Consiglio Comunale
di Lamezia, si proclama la vittoria
per l’approvazione di uno dei punti chiave del suo programma elettorale
riguardo agli aiuti economici da destinare alle famiglie in stato di indigenza.
Sarebbe giusto, pero’,
precisare che nell’approvare il nuovo regolamento comunale non è ben
specificato lo status sociale dei
destinatari se non il tetto massimo da dimostrare tramite esibizione del
modello ISEE che, quindi, lascia ampiamente spazio ad un’interpretazione molto
poco innovativa se non per l’aggiunta (a quanto riportato dalla stampa) del
requisito “immigrato clandestino” per
la bocciatura di eventuale richiesta di sostegno economico.
Legittimo, dunque, porsi
come l’avvocato del diavolo per far notare che la categoria dei rom, per come intesa dalla nostra
giurisdizione, dovrebbe rientrare tra quella dei cittadini a reddito basso . E’
noto che, i rom, non producono reddito e vivono di espedienti
oltre che, proprio a Lamezia, sono autori di inquinamento ambientale e,
nonostante tutto e la ribalta mediatica nazionale, continuino a restare
impuniti ed a essere considerati “categoria protetta” per il privilegio di una –
mi permetto di osare – doppia cittadinanza nella quale si destreggiano
dribblando i doveri civici ed usufruendo del loro status.
Senza soffermarmi sulla
questione immigrato clandestino, che ritengo un pleonasmo, avrei apprezzato il
proclama di un evento se questo avesse compreso a chiare lettere l’esclusione,
nel regolamento, di tutte le famiglie rom e l’esclusività per le famiglie
lametine.
Non sto nemmeno a cavillare
sugli slogan elettorali del movimento MTL che prevedevano le ruspe per Scordovillo poiché, si sa, nel clima
elettorale si cavalca il cavallo vincente e, consapevoli della corta memoria
popolare, lo si ripone in naftalina per tirarlo fuori alle nuove tornate.
Nessun plauso né felicitazione,
dunque, per questa pseudo innovazione che avrebbe potuto assumere un alone
rivoluzionario se attuata da amministrazioni di centrosinistra ma che, al
contrario, in un’amministrazione che si definisce di centrodestra rivela
chiaramente una continuità con la precedente e la non ottemperanza a quanto
verbalmente si blatera.
Paola
Turtoro
Portavoce
regionale
AZIONE
IDENTITARIA CALABRIA
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