Siamo venuti a conoscenza di
una situazione abbastanza ambigua che si sta verificando a Lamezia. Grazie alla
segnalazione del sig. Saverio Tropea,
un cittadino lametino, abbiamo potuto
verificare quanto dallo stesso denunciato tramite un esposto al Comune di Lamezia (uff. abusivismo ed.)
ed al Comando dei vigili urbani e
cioè che si sta permettendo la realizzazione di nuclei abitativi su terreno a
destinazione agricola.
In località Pastorizia di
Lamezia Terme, infatti, su un lotto (iscritto al foglio catastale n. 65
particella n. 147 e n.123) ad uso agricolo sono stati impiantati dei moduli
abitativi che risultano essere riconducibili alla “Fondazione Belem” di
pertinenza della Diocesi lametina e che, pare, serviranno ad ospitare immigrati
in base ad un progetto SPRAR al quale la fondazione ha aderito.
Fermo restando l’avversione
del nostro movimento verso l’accoglienza business e verso tutto cio’ che vi
gravita intorno, chiediamo sia fatta chiarezza sulla forma di conclamato
abusivismo edilizio avallata dal Comune di Lamezia.
A quanto pare né la Diocesi
lametina né il Comune stesso sembrano avere contatti con la cronaca quotidiana poiché,
invece di procedere con il controllare ed arginare il fenomeno dello sciacallaggio
e del malaffare che ruota attorno alle politiche pro-immigratorie, scelgono di
aggiungere un ulteriore tassello all’illegalità.
Vorremmo inoltre ricordare,
ove la labilità della memoria avesse preso il sopravvento, che con l’inchiesta Jonny
(ancora in corso) sono emerse non poche prove di collusione tra amministratori
e mondo ecclesiastico per cui sia fatta immediatamente chiarezza sia sul
progetto in fieri che sulla trasparenza degli atti, in caso contrario
procederemo a denunciare alla Procura quanto si sta verificando a
Lamezia ed appoggeremo la protesta che il sig. Tropea insieme ad altri proprietari terrieri sono pronti a mettere
in atto.
Bruno
Spatara
Reggente
regionale AZIONE IDENTITARIA CALABRIA
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