Imperturbabilmente si
continua a tenere sotto scacco la città di Lamezia
Terme ( e non solo) con lo “spauracchio” della riduzione idrica o del
distacco del servizio per morosità dei lametini.
Una morosità che si vuole
far ricadere forzatamente sui cittadini ma che non ha fondamento se si
considerano i numeri, sia quelli dei “morosi” sia quelli poco chiari dei
gestori. Il servizio idrico calabrese è stato affidato ad una società in house regionale,
la Sorical s.p.a., ed alla Multiservizi
di Lamezia (ente in house municipale) che si occupa, nel caso del servizio
idrico, di avallare principalmente il criterio “innaturale” della vendita
dell’acqua.
Tralasciando la questione
relativa al fatto che l’acqua sia inequivocabilmente un bene universale, quindi
di tutti, vorrei sottolineare come, se anche si ipotizzasse l’alienabilità
della stessa, risulti infondato cio’ che è diventato un mantra di questa
amministrazione e cioè che il servizio idrico lametino è inefficiente per colpa
dei cittadini che non pagano le bollette e, senza entrare nella sterile e
scontata polemica che i disagi ricadono anche su chi paga, sfatiamo il tutto
con dati alla mano.
I dati che sinteticamente
ripropongo sono quelli ufficiali .
Risulta che Lamezia “acquisti”
da Sorical annualmente in media
9.800.000 metri cubi di acqua per un costo medio di 3.700.000 euro che, sommato
ai costi di distribuzione e depurazione, lievita a 5.980.000 euro (1.300.000
euro per depurazione + 980.000 euro per distribuzione = quindi solo 2.280.000
euro sarebbero le somme da riscuotere).
Da considerare inoltre che
la perdita di rete stimata è del 33,8% (rispondente a circa 3.313.000 metri cubi), che la fatturazione non avviene per tutte le
utenze reali (solo il 50,5% viene fatturata) e che il 15,7% (pari a 1.535.000
mc) ricade nelle “perdite apparenti” (non attuato art 19 del regolamento della
fornitura d’acqua) per cui negli ultimi 9 anni (2007/20016) circa 15.887.250
euro risultano non fatturati.
Accuse e giustificazioni,
dunque, atte solo a mascherare un rapporto di sudditanza che favorisce solo gli
“scambi” societari di favoritismi e spese dirigenziali inutili che danneggiano
il servizio, poiché spesso risulta
impossibile intervenire sui veri interventi causati da tubature inadeguate, e soprattutto i lametini
che vengono continuamente sia costretti al disagio che, dulcis in fundo,
abbindolati con motivazioni costruite ad hoc ma irreali.
I servizi, compreso quello
idrico, vanno municipalizzati (quindi
no a società esterne o partecipate, no a Sorical) e gestiti in maniera onesta
ed efficiente poiché società partecipate, come la Multiservizi, si sono
rivelate piu’ volte, e continuano a confermarsi, dei carrozzoni inutili che
hanno lo scopo di sperperare il denaro pubblico e di essere vivai elettorali che non servono a superare i
veri disagi del territorio.
Nicola
Rotundo
AZIONE
IDENTITARIA CALABRIA
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