mercoledì 15 febbraio 2017

Sciopero delle "carrette" rivolta contadina a Nicastro e Sambiase,ultima vera ribellione di popolo della città della piana contro gli usurai dello Stato.

Il 13 ed il 14 aprile 2007 ricorreva il cinquantesimo dello "sciopero delle carrette", la "rivolta" contadina nei comuni di Sambiase e Nicastro (Cz) del 1957 rimasto negli annali della cronaca come senza precedenti. Attraverso degli scritti(1) ed un inedita Interpellanza Parlamentare della cittadinanza di Sambiase riproponiamo quell'avvenimento non mancando di evidenziare aspetti critici. Diciamo subito che la cronaca di quell'evento fu caratterizzata inizialmente dai contadini della frazione Bella di Nicastro " in conseguenza del divieto della legge di trasportare sui propri veicoli (sciarrette) altre persone a carico elevando continuamente contravvenzioni ai trasgressori della norma stradale", e successivamente dai contadini di Sambiase. Secondo quanto raccontato dagli scritti(2), sull'annessione allo sciopero da parte del comitato di Sambiase, fu deciso(3) che questi dovevano rimanere una "semplice compartecipazione"; ma come dimostrasi questa si rivelò piú eclatante del previsto... In effetti secondo quanto si evince dal documento Parlamentare lo sciopero attuato dalla cittadinanza di Sambiase non ricadde nelle forme....spontanee!!, ma si delineò come attesta lo stesso documento con contenuti più gravi - tra questi la cosiddetta - tassa della Fondiaria(4) che prevedeva il tributo sui terreni e le imposte sui prodotti agricoli,conosciuta volgarmente come la tassa d' u dazziu (tassa del dazio) etc.etc.. E' bene ricordare che vi era in atto, da tempo, sul territorio calabrese una gravissima crisi del mercato vitivinicolo e oleario; questo conferma che a Sambiase lo sciopero era, per così dire, nell'aria. Pertanto si andava a delineare nella popolazione ben altro che la semplice compartecipazione!! Perche? Perchè la perdita della produzione vitivinicola, sia a Sambiase che nella vicina Nicastro,antica e rinomata in tutta l'Italia, era d'importanza vitale per l'economica del posto, sia in termini occupazionali che in termini di fattibilità. Non dimentichiamo che l'importanza del vino sul territorio è sottolineata dall'istituzione nel 1926 del Consorzio circondariale di difesa della viticoltura da parte del Ministero dell'Economia Nazionale(5). Tralasciando per un attimo le varie sfaccettature (ritorneremo più sotto) facciamo "parlare" le cronache del tempo da cui, come si diceva all'inizio, siamo riusciti a risalire alle fasi più rilevanti. A tal propoposito abbiamo aggiunto delle note ove queste lo necessitavano. Si disse: "Che i politici locali di quel tempo inviarono dei telegrammi al Governo italiano per sensibilizzare la situazione di grave miseria(6) che incombeva sul loro territorio, ma ogni richiesta rimase disattesa. I comitati si stavano preparando ad una vera insurrezione popolare senza precedenti, che non si fece attendere"."La mattina del 13 aprile 1957, infatti, gli abitanti del quartiere Bella di Nicastro iniziarono a sbarrare con carrette, doroti e traini posizionati presso le rispettive entrare ed uscite del citato quartiere nicastrese. "La mattina del 14 aprile, stessa cosa fecero i sambiasini iniziando a sbarrare la carreggiata in direzione Nicastro (nei pressi delle abitazioni della famiglia Muraca- Bernardi - oggi via Marconi) con delle grosse travi di legno messe di traverso sulla strada, ed in uscita nel pressi del rione Braccio - direzione Angillìtu (Santa Eufemia - SS.18, etc.etc.)" . A Sambiase la tensione, come già ricordato, andò ad aumentare oltre modo sia per le contrapposizioni tra i comitati(5), sia per presenza della "Celere"(7), tanto che i rappresentati dei contadini(8) e i rispettivi Sindaci(9) cercarono ed ottennero il sospirato incontro con le Autorità Politiche governative. Si disse che trovatosi in Calabria l'onorevole Vittorio Pugliese (questi viene indicato dalle cronache quale Sottosegretario agli Interni)(10) si recò personalmente sul luogo della "rivolta".Risulta, infatti, che l'accoglienza dell'on.Pugliese da parte delle due cittadinanze, non fu delle migliori. "A Nicastro lo stesso, affacciandosi da un balcone del Municipio per parlare alla folla, fu costretto, a causa dei continui schiamazzi e al lancio di qualche oggetto, a rientrare precipitosamente nei locali comunali". Stessa cosa avvenne a Sambiase. "L'onorevole volle personalmente parlare alla popolazione in Piazza Fiorentino dal balcone dell'abitazione della famiglia Mazzei ( ù casularu) che aveva gentilmente offerto ospitalità; una folla maldisposta ed esasperata ( fu indispensabile un cordone di protezione di persone a lui vicine) rese vana la trattativa con i contestatori". "A nulla valsero i discorsi del sindaco Cianflone e del rappresentante dei contadini avv. Franzí, i quali - succeduti all'on. Pugliese - spiegarono agli astanti che,secondo loro,la venuta in Sambiase del Sottosegretario agli Internivaleva ben oltre la presenza del Prefetto"(11). "Nella notte tra il 14 e 15 Aprile, intervenne con un blitz il reparto di Polizia(celere) della vicina Vibo Valentia. Fu ristabilito con determinazione l'ordine, rimuovendo immediatamente le varie travi utilizzate per il blocco, le carrette posizionate sulla strada e su Piazza Fiorentino; qualcuna, scaraventata dalla polizia, andò a finire nel torrente Cantagalli perché non rimossa tempestivamente dai proprietari". "Stessa cosa accadde nella frazione Bella di Nicastro dove la mattina i "Bbìllùati", appena svegliatisi, trovarono lungo l'odierna via Lazio e alla Casanova un battaglione di poliziotti schierati in assetto di guerra, con l'elmetto in testa ed i mitra spianati. Carretti, doroti e traini - simboli di quella eroica quanto breve rivolta - giacevano a pezzi in fondo allu fhuassu 'i Coladarci o alla Cavarella, dove erano stati buttati dalle forze dell'ordine e dall'esercito fatto affluire come rinforzo". "Successivamente nella nottata del 16 e nella mattinata del 17, vennero eseguiti, presso i vari domicilio dei rispettivi partecipanti rivoltosi, svariati arresti per i reati commessi, tra i quali: sobillazione alla rivolta, blocco stradale, istigazione ecc. Tra gli arrestati semplici spettatori, costretti ingiustamente a subire il carcere sia pure per pochi giorni ". "I contadini del comprensorio subirono numerose procedure esattoriali, da far risultare quel 1957 un periodo particolarmente vantaggioso sul piano economico per qualche avvocato di Catanzaro, delegato dall'Esattore del Consorzio esattoriale di Nicastro a sostenere le procedure presso Enti debitori verso i contadini "

Documento fornito e diffuso da Giuseppe Ruberto (storico e ricercatore lametino)

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