Comunicato stampa-Pizzo 4 gennaio 2016-La celebrazione del matrimonio gay nel comune di Pizzo in
provincia di Vibo Valentia, rappresenta la fine della nostra civiltà e della
nostra tradizione, cui segue l’abbrivo della dissoluzione della cellula più
importante della società che è la famiglia. Che sia stato il sindaco in persona
a dare seguito ad una innaturale legge come la Cirinnà e mettendo il sigillo legale ad una coppia
omosessuale, è un chiaro segnale di come
certe manifestazioni assurgano a
devianze politiche e che vanno anche
contro a quella Costituzione italiana tanto amata e difesa dalla maggioranza
degli italiani nel referendum dello scorso dicembre che, appunto nel suo
art.29, sancisce il fondamento giuridico e morale della società naturale
fondata sul matrimonio. Il comportamento
assunto dal sindaco Callipo mi fa ricordare come quando nel basso impero romano
ad un certo punto e per un dato periodo, i governanti non si occupavano più dei
problemi del popolo e del territorio ma privilegiavano piccoli apparati
ristretti e potenti di persone. Questa è una vera e propria preferenza di
costumi sessuali che il sindaco ha attuato e poco importa se ci si nasconde
dietro all’attuazione di una legge come
la Cirinnà in quanto la valenza e la forza propagandistica attuata dalla
macchina comunale per tale evento è la rappresentazione plastica di una classe
politica che ha perso di vista i reali problemi delle famiglie sul nostro
territorio. Davvero imbarazzante poi il silenzio dell’autorità ecclesiastica
locale rispetto a tale celebrazione, che seppur legittima purtroppo da un vista
legale, di sicuro non può esserlo da quello della legge divina e naturale , una
pericoloso percorso che porta lentamente verso la distruzione della famiglia
con la volontà di sostituirla con surroganti, frutto di un indottrinamento che
porta solo ad una società priva di valori fondanti e di identità.
Igor Colombo
Coordinatore regionale
Azione Identitaria Calabria
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